A Cala dei Gigli, a un passo o
poco più da casa mia, c’era villa Ratti che si chiudeva come in un guscio di
chiocciola tra la veranda (che guardava il mare e Tavolara laggiù, rosa e
celeste) e il retro dove, in una timida radura carica di lentischi e olivastri
si giocava al ping pong. Nella solitudine quotidiana del suo paradiso, abitato
dalla mia dea di allora (Margherita), venivano ospitati, a volte sì e a volte
no, personaggi che diventavano, grazie alle fantasmagorie della Margherita
(raccontate a me bimba a bocca aperta), vere e proprie leggende. Virginia e
Gualtiero, ad esempio. Di lei, di Virginia, un ricordo in caftano, corvine le
chiome e il viso da squaw, mentre innaffia i bei fiori rosa di bouganvilla che
arricciavano la vista mare. E tanto lei sembrava venire da un altro emisfero, incoronata dal silenzio (seppi poi che,
brasiliana, non parlava italiano…) tanto lui era tutto quanto romano, condito
in salsa amatriciana e con un appetito formidabile, direi per tre coperti, che
lo portò a provare il ristorante “Sugologone” che ancora oggi, nel masticare il
nome del ricordo, mi pare di vederlo, il locale, farcito di pancetta e
insaporito di spezie, in un pantagruelico frullar di vivande. “Si mangia a
divino!”, diceva lui e io ascoltavo e vedevo gli dei a banchetto, io abituata
com’ero ai conventuali pasti dei Ponti, con pasta rossa, insalata e fettina…
C’erano Virginia e Gualtiero e c’era
Pia Soli, che aveva un nome a scivolo, fatto d’aria cristallina e di sole. Era
una donna di un certo peso e divertente ed era anche giornalista (cosa che
riempiva la Margherita di sacro fuoco…). A un certo punto della sua vita, non
so come né perché, Pia Soli smise di scrivere pezzi per qualche quotidiano che
non ricordo e si mise a produrre e a vendere cioccolatini. E ora che anche io,
dopo anni di carta, mi sono comperata uno stampo e un cola-cioccolata e
costruita un temperatore di cioccolato, e ho fatto i miei “nerini”, un poco
bruttini ma buoni, ripenso alla Pia e la sento sorella in questo danzante
aprile appena arrivato…
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