Nel balzo d’oro colato del mattino presto in
quest’estate che si perde, bagnata, nel
bosco dell’autunno di pampini e di grappoli d’uva, me ne andavo dal dentista,
contenta come si può immaginar che sia uno o una che
va a mettersi, a bocca aperta, senza difese, su quel trono verde di
scontento.
Mi sono ritrovata con occhi nuovi a
passar davanti alle Quattro Fontane lungo l’antica Via Felice – che porta il
nome del grande Sisto V - con un bel conto di minuti in più, buoni per incollare
i tacchi (che non porto) al marciapiede e per guardar ora l’una ora l’altra
meraviglia in quella croce di vie che è nodo romano. Di fronte a quelle figure d’acqua e marmo, nel loro eterno riposo, incuranti – sembra - dal viavai del mondo, mi pareva anch’io di essere immobile
nel loro fiume d’acqua, ritrovata in me l’armonia dello spirito santo.
Allora, le due figure stese
dalla parte di Via Nazionale, una a ridosso di Palazzo Del Drago e l’altra
vicino a San Carlino, sono uomini barbuti,
due fiumi. E uno è il Tevere con la sua bella lupa fertile e l’altro, anche se
ha alle spalle i papiri (neanche fosse il Nilo), sarebbe l’Arno
per via del leone che gli sta accanto in forma, dicono, di Marzocco. Ma il leone c’è anche nella fontana di Giunone, in capo al Quirinale, mi chiedo; e perché Giunone è accanto a un cigno, neanche fosse la sua rivale,
quella Leda, madre di Castore e Polluce, tanto amata da Giove? Vabbè, non è affar mio, lascio la parola agli studiosi. E io, di grazia, passo ad ammirare la quarta fontana che è coda
naturale di Palazzo Barberini. Languida, con un seno scoperto, dormiente, senza
cornice, ma come vergine uscita dalla roccia, c’è Diana cacciatrice col suo bel
cane. Oddio - mi dico - è bella, bella tra le belle, tutta diversa dalle sue sorelle, e par che tenga in mano il pomo d’oro di Paride... Aguzzo gli occhi: la bella Diana stellata nasconde tra i suoi
marmi le insegne del gran Papa Peretti: le pere, appunto, e il trimonzio. Sì,
non c’è che dire, il buon Felice da Castellammare aveva un gran buon gusto, come
sono in pochi ad averlo ora. Ed era anche un gran furbone perché, di grazia, ditemi, quale Papa sceglierebbe di chiamarsi Sisto Sesto?
Bellissimo =)
RispondiEliminaCarla